FUTUROREMOTO, UNA NUOVA CONCEZIONE DEI GIOIELLI

Conosciamo meglio Gianni De Benedittis, designer orafo di futuroRemoto, il brand di gioielli che unisce la preziosità dell’alta gioielleria al design d’avanguardia, proponendo collezioni fuori dal comune.

 

Come nasce futuroRemoto?

Nasce nel 2001 perché mi piaceva l’idea di raccontare il mio percorso formativo suddiviso tra le tecniche del passato dei maestri di Ponte Vecchio e quelle del presente che ho avuto occasione di scoprire durante la specializzazione in Gioielli Contemporanei a Padova.

Qual è il suo stile?

Sono un visionario e esprimo la mia formazione e i concetti che ne derivano giocando su un senso di provocazione e narcisismo.

L’idea alla base delle sue collezioni?

Dietro a ogni pezzo c’è sempre una storia che nasce dal territorio in cui vivo. Mi piace guardarmi attorno e osservare. Ogni cosa che vedo la trasformo in gioiello e mi affascina quando questo viene poi indossato perché è come s e si indossasse la mia visione della realtà.

Da cosa trae ispirazione?

Parto dalle geometrie per poi man mano smussarne gli angoli e dargli forma.

Ci parli di Perfectible, la collezione autunno inverno 2018, dedicata agli UFO.

Parte da un cerchio. Parla del concetto di perfezione, dell’essere perfetto e dell’uomo vitruviano. Guardandomi attorno, mi sono reso conto che nell’era in cui viviamo l’imperfezione è bellezza, è forza. Gli UFO rappresentano la diversità, la sdoganano, rappresentano la paura e contemporaneamente desiderio di essere rapiti, di sentirsi sospesi. Racconta l’idea di studiare altri mondi e il desiderio di essere studiati da altri.

Come dà forma alla materia?

Alla base c’è la provocazione, che è sempre stato il mio stimolo maggiore, abbinata all’idea che questi gioielli devono essere acquistati e indossati. La geometria è fondamentale. Per esempio, sto pensando di dedicare la prossima collezione alla matematica orafa.

Quando decide quale storia raccontare?

Quando sono fortemente in crisi con me stesso. Quando non ho idee e credo di non avere più niente da dire.

Il vero lusso?

Credo sia la semplicità.