LA DOLCE VITA DI GRETA SCARANO

Interview by Francesca Manuzzi

Per raccontare Roma si può parlare per pellicole, citare Colosseo e terrazze in festa La Grande bellezza di Sorrentino, oppure il suo lato ruvido come in Suburra di Stefano Sollima. Un’attrice romana come Greta Scarano lo sa. Lei, che sarà  nelle sale il prossimo 6 ottobre con La verità  sta in cielo di Roberto Faenza, percorre un dedalo di film per compiere un tour di Roma. Si può passeggiare dalla Fontana di Trevi de La dolce vita fino a Campo de’ fiori per un tributo ad Anna Magnani, sua icona. Correre fino all’Eur, passare il Tevere e dare uno sguardo alla Magliana di oggi, quella raccontata dalla saga cult di Sky Romanzo criminale, in cui la Scarano ha recitato al fianco di Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Claudio Amendola.

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Qual è il rapporto tra Roma e il cinema?

Roma è una terra di conquista, tutti vogliono metterci le mani. Il cinema qui è eredità. La Dolcevita, è Cinecittà , anche se servono iniziative che lo valorizzino per la sua valenza culturale. Roma è da osservare da diverse angolature. Con lo sguardo poetico di Sorrentino, che parla di bellezza e situazioni assurde. E la crudezza di Suburra, che ne fa un ritratto impietoso.

Tre aggettivi per definire Roma?

Imponente per la clamorosità . Enigmatica, per le dinamiche che fatico a comprendere. Lercia, perchè è caotica, anche se ricca di luoghi splendidi. Come Villa Pamphili o via Poerio a Monteverde Vecchio, che è una lunga e romantica via alberata residenziale, vicina al Gianicolo, bellissima per una passeggiata. Poi, il Giardino degli aranci, panoramico, sull’Aventino, vicino a Testaccio e alla Basilica di Sant’Alessio.

Come si avvicina a un film?

In maniera istintiva scelgo personaggi scritti bene e intensi, che sguazzano nelle storie complicate. Ho sangue freddo, clinico come quello ereditato da un padre neurochirurgo e una madre infermiera. Per lavorare è fondamentale cogliere l’essenza del proprio personaggio, come scrive Michael Caine.

Cinema e televisione. Quali le differenze?

Oggi sono a parimerito. Divoro le serie tv Usa, francesi, inglesi. L’Italia si sta affilando e affinando e spero che quest’evoluzione sia progressiva. Al cinema mi emoziono. La scorsa settimana ero a vedere Un padre e una figlia di Cristian Mungiu e la sala era piena. Gruppi di amici, donne di una certa età  con le amiche. è eccezionale.

Ha un’icona?

Rooney Mara. Ma se faccio l’attrice lo devo ad Anna Magnani, perchè personifica una romanità  che mi appartiene e mi ha formata.

è scaramantica?

Faccio i classici riti degli attori. Se cade la sceneggiatura per terra bisogna batterla sul pavimento tre volte. Mi è anche capitato di fare un fioretto, non mangiare pizza per un mese come preghiera e mi hanno presa per la parte nel film che desideravo.

Ha un sogno?

Sparo sempre in alto. Sicuramente lavorare con qualche regista internazionale come Inàrritu.