UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA

Mara Visonà, CEO di Plinio Visonà, la maison di borse vicentina, fondata nel 1959 dall’omonimo artigiano e imprenditore, Cavaliere del Lavoro della Repubblica, ci ha raccontato cosa significa questa crisi per un’eccellenza del Made in Italy.

Come vi ha colto l’improvviso lockdown all’inizio di marzo?

È stato un momento di panico. Non ci saremmo mai immaginati di vedere congelato tutto in piena campagna vendite e a inizio stagione. Ci hanno accompagnato molte notti insonni.

Qual è stato l’impatto di questo lungo stop, sia sull’azienda che sul vostro settore?

Questo stop improvviso e forzato è stato piuttosto pesante da gestire e le conseguenze si sono fatte sentire già da subito, con cali di ordinativi e di fatturati. I nostri prodotti sono beni voluttuari, non di prima necessità, ed è quasi fisiologico che durante una pandemia l’ultimo pensiero vada all’acquisto di borse scarpe o accessori.

Plinio Visonà ha aderito alla campagna di crowdfunding #nellavostrapelle, promossa da Assopellettieri, a favore della Protezione Civile. Com’è andata?

Sì, abbiamo aderito alla campagna facendo anche noi una donazione e siamo stati felicemente colpiti dalla grande solidarietà manifestata da tanti imprenditori che, senza esitazioni, hanno donato, chi mascherine, chi denaro, rispondendo prontamente e efficacemente, si è creata una vera e propria rete di solidarietà!

Com’è cambiato il vostro modo di lavorare in questa fase di ripresa? Pensa che alcune di queste modifiche saranno permanenti?

Innanzitutto, è cambiata la consapevolezza di noi imprenditori e dei nostri dipendenti. Ora sappiamo che tutto può mutare da un momento all’altro ed è fondamentale essere pronti a cogliere i cambiamenti e le opportunità che inevitabilmente ne scaturiscono. Meeting e riunioni ora si fanno in videoconferenza e questo ci fa risparmiare molto tempo, che prima era dedicato agli spostamenti. Questo nuovo approccio sarà certamente adottato anche per il futuro, magari con il giusto equilibrio, perché comunque incontrarsi di persona è molto diverso e noi crediamo molto nelle relazioni umane.

Di cosa avrebbe bisogno un’azienda come la vostra in questa fase?

Abbiamo bisogno di aiuti concreti alla filiera, soprattutto agli anelli più deboli, che in questo momento sono i piccoli laboratori façonisti e i negozi.

Cosa potrebbero fare quindi le istituzioni?

Potrebbero elargire aiuti e finanziamenti a fondo perduto in tempi rapidi e in modalità efficienti.

I negozi hanno ormai riaperto da qualche settimana. Come sta andando il flagship store di Milano?

La nota più dolente è proprio rappresentata dalla piazza di Milano, maggiormente colpita e penalizzata in questa fase. Qui il turismo di qualità a cui solitamente ci rivolgiamo è scomparso! Noi siamo ubicati nel building del Park Hyatt Hotel, a fianco della Galleria Vittorio Emanuele, e in questa zona i turisti americani, asiatici e arabi ora sono del tutto scomparsi. Il Park Hyatt Hotel è chiuso e i ristoranti in zona anche. Abbiamo sentito e ricevuto solidarietà e conferme dalle nostre affezionate clienti milanesi, ma purtroppo non è sufficiente per coprire i costi importanti che ci sono in quest’area di Milano.

Quali strategie avete messo in atto per la prossima stagione?

Stiamo pensando di instaurare rapporti più stretti con i nostri utenti, sia B2B sia B2C e in questo niente può darci più supporto che i canali online. Quindi il nostro e-shop sarà di supporto al negozio fisico, così da raggiungere in tutto il mondo i nostri estimatori. Consigliamo vivamente anche ai nostri dealer di implementare questo aspetto, che non deve essere visto in contrapposizione al canale offline, ma complementare e di supporto.

Come cambierà, se cambierà l’impostazione delle collezioni?

Stiamo lavorando già con foga e entusiasmo alla collezione primavera estate 2021, quindi niente è cambiato dal lato della passione e dell’impegno che stiamo mettendo. Il nostro obiettivo è quello di dare proposte ancora più stimolanti alla clientela, che è sofferente e ha necessità di luce e positività. Proporremo concetti ancora più chiari e forti, che identifichino immediatamente le caratteristiche peculiari del brand e ne esaltino l’artigianalità e la qualità Made in Italy.

Tra poco dovrebbero partire le nuove campagne vendite, come vi siete organizzati? 

La nostra campagna vendite inizierà tra la fine di agosto e i primi di settembre in accordo con i nostri agenti e distributori, prima avrebbe poco senso.

Per settembre sono confermate alcune fiere e la settimana della moda, con formule ancora da definire. Pensate di partecipare?

Sì, per noi la fiera rappresenta un momento di fondamentale importanza, quindi esserci equivale a far vedere e toccare le nostre ultime creazioni, ritornando a parlare live con i nostri clienti e a fargli provare emozioni.

Secondo lei c’è un aspetto positivo di questa pausa forzata, di cui magari ci renderemo conto in futuro?

Come no! Io sono una persona di natura ottimista e abituata a valutare il lato positivo di ogni situazione. Siamo tornati a assaporare la lentezza, il silenzio, i valori e gli affetti veri.  Tutto questo ci porterà a rivalutare i prodotti di qualità, di buona fattura e Made in Italy, capaci di durare nel tempo, come le nostre borse.