SEDUZIONE INNANZITUTTO

Rankin non ha certo bisogno di presentazioni. Fotografo, editore e regista, è un punto di riferimento nella moda e nella cultura pop dagli anni novanta. L’abbiamo incontrato per parlare del ruolo della luce nel suo lavoro.

Da fotografo, come descriverebbe in tre parole il suo rapporto con la luce?

Sedotto, assorbito, consumato.

Come è cambiato il suo uso delle luci negli anni, con l’evolversi della sua estetica?

La luce è tutto nella fotografia. Quando ho cominciato, prendeva tutti i miei pensieri. Ero concentrato a impararne i segreti e a assorbirli, nel tentativo di controllarla e piegarla ai miei bisogni. Quando ero più giovane penso di aver cercato di dominarla e questo ha rischiato di rendere il mio lavoro meno interessante. Ora sono in pace con la luce. La apprezzo. È ancora molto importante, ma mi sento più a mio agio lasciando che mi seduca.

Esiste un concetto di giusto o sbagliato per quanto riguarda la luce in fotografia?

Non c’è niente di giusto o sbagliato nell’interpretazione. È solo una questione di gusto. Per quanto mi riguarda c’è un modo in cui le cose vanno fatte, ma con la luce è tutto una sorpresa.

Come cambia il suo utilizzo della luce a seconda dei soggetti che scatta?

Questa domanda è troppo grande. A volte uso la luce per scolpire, altre cerco la leggerezza. Ciò che è molto importante per me è la relazione con il mio soggetto. Può essere facile e immediata, ma mi piace anche creare dramma e tensione. Dipende tutto dal soggetto e dalla giornata.

Quanto si è spinto nella sperimentazioni sulle luci nella sua carriera?

Ogni tanto parecchio. Ma non è il mio modo preferito di lavorare, perché quel tipo di fotografia rischia di essere così tecnica da rischiare di perdere in energia e emozione. Mi piace che nei miei lavori si percepisca una presenza e per me la manipolazione eccessiva delle luci può diminuire quella sensazione.

Che tipo di luce trova più interessante e ispiratrice?

Quella naturale. Preferirei scattare sempre con la luce naturale.

Ci sono dei colleghi fotografi, oppure dei registi che ammira proprio per come utilizzano le luci?

Tutti quelli che mi piacciono sono molto diversi. Per questo li amo.