ALEXANDER MCQUEEN IL GENIO DELLA MODA

Sarà nelle sale italiane dal 10 al 13 marzo, distribuito da I Wonder Pictures, Alexander McQueen. Il genio della moda,  il docufilm che racconta la parabola del designer inglese

 

 

Il film, presentato in anteprima martedì scorso al Cinema Colosseo di Milano, durante una serata organizzata insieme a Fashion Illustrated e Amadeus, alla presenza di 250 ospiti selezionati, racconta la storia del designer e dell’uomo Alexander McQueen, simbolo di un approccio alla moda che oggi è sempre più raro. Attraverso interviste esclusive a familiari, amici più intimi e collaboratori, materiale d’archivio, splendide immagini e musiche coinvolgenti, che portano la firma di Michael Nyman, McQueen vuole essere una sincera celebrazione. Abbiamo chiesto al regista Ian Bonhôte e al co-regista e sceneggiatore Peter Ettedgui di parlarcene.

Cominciamo dalla ricerca alla base di questo docufilm. Da dove siete partiti?

Ian Bonhôte: Tanto per cominciare, abbiamo letto davvero tanto. Sapevamo già parecchio di Alexander McQueen, ma abbiamo voluto cominciare dai libri. Non avevamo contatti diretti con le persone a lui vicine, né accesso a materiale riservato. Questo docufilm è nato da un nostro desiderio. Dato che siamo riusciti a trovare dei finanziamenti, siamo partiti con il progetto. Dopo esserci documentati, abbiamo cominciato a approcciare tutti coloro che avevano avuto a che fare con lui. Non avevamo calcolato che McQueen non è scomparso da moltissimo tempo e, forse, avevamo sottovalutato le emozioni e il forte impatto che ha lasciato dietro di sé. Lentamente, siamo riusciti a ottenere la ducia delle persone. Del resto, il nostro intento non era quello di fare uno scoop, ma quello di celebrare la sua visione, la sua arte e il suo viaggio.

Peter Ettedgui: Sì, abbiamo cominciato leggendo le varie biogra e, come Gods and Kings: The Rise and Fall of Alexander McQueen and John Galliano di Dana Thomas, ma anche Youtube è stato prezioso, per visionare le sue interviste, per esempio. Questa fase è stata fondamentale per permetterci di impostare il lavoro e per la scelta di strutturare il racconto come una tragedia in 5 atti. A quel punto, poi, abbiamo iniziato a contattare i suoi familiari, amici e collaboratori, non senza di coltà, anche se poi hanno collaborato tutti. Alcuni non hanno voluto apparire nel documentario ma ci hanno incontrato comunque. Curiosamente, io non ho mai conosciuto di persona McQueen, ma mio padre, Joseph Ettedgui, fondatore di JOSEPH, sì. In e etti JOSEPH è stato il primo retailer di moda a vendere i suoi capi. All’epoca mio padre mi parlava di lui in modo molto diverso da come lo dipingevano i media. Per la TV e la stampa Alexander McQueen era il punk, il cattivo ragazzo, faceva scandalo. Mio padre conosceva un uomo diverso da questi racconti.

Il resto dell’intervista è sull’ultimo numero di Fashion Illustrated, in edicola o in versione digitale su belviveremedia.com