MILANO LA CAPITALE DEL PENSIERO CREATIVO

Intervista a Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano

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Da capitale del business, da qualche tempo Milano si è riconquistata un posto nella lista delle destinazioni turistiche italiane. Il merito è stato anche dell’Expo 2015, che ha fatto conoscere ai visitatori una città  dinamica, dalle svariate offerte culturali e di svago. Abbiamo colto l’occasione per incontrare l’Assessore alla Cultura del capoluogo lombardo e fargli qualche domanda sull’aria che si respira in questa città  in continua evoluzione e sui progetti futuri.

Ora che è all’inizio del suo secondo mandato, ci può fare un bilancio dei suoi primi cinque anni da assessore?

Credo che l’aspetto più evidente sia che Milano ha oggi una certa fama anche dal punto di vista culturale. Ho cercato di creare le condizioni per aumentare l’offerta, facendo in modo che i vari soggetti coinvolti lavorassero insieme. Le direzioni di questa crescita sono due, la valorizzazione del patrimonio esistente e quella della produzione creativa. Questa è una stagione molto positiva per l’arte, il teatro e la musica, senza dimenticare i linguaggi contemporanei per i quali Milano è un punto di riferimento, come la moda e il design.

Qual è l’unicità  di Milano?

E’ la capitale del pensiero creativo. Il suo potenziale è espresso, è questa la caratteristica forte della nostra città  e oggi si respira di nuovo l’aria che ha permesso di emergere i grandi talenti del passato. Ci sono nuovi stimoli e un nuovo senso di responsabilità  dei cittadini. Senza contare la sua dimensione internazionale.

L’Expo è stata l’occasione per far conoscere la città  al mondo. Anche dopo l’evento, infatti, si è assistito a un boom di visitatori, non sono per business, ma soprattutto per turismo. Cosa è cambiato?

I visitatori dell’Expo hanno trovato una città  efficiente, competitiva nei confronti delle altre capitali europee.

Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?

Il primo è quello di dare a Milano un teatro per l’adolescenza, un centro di sperimentazione per bambini e ragazzi che hanno bisogno di spazi culturali. E’ già  stata individuata la sede, in Piazzale Maciachini. Gli altri sono più immateriali e possono essere sintetizzati in un ampliamento dell’offerta culturale, in modo da essere coinvolgente per tutta la città .

Quali sono le mostre imperdibili di questa stagione, che consiglierebbe a chi passa per Milano?

Innanzitutto la mostra di Rubens che sottolinea il legame dell’artista con il nostro paese e Hokusai, Hiroshige, Utamaro, sempre a Palazzo Reale, una selezione di duecento opere di arte giapponese, programmata, non a caso, con la prima della Madame Butterfly, al Teatro della Scala.